Riportiamo la partecipata, competente e sentita risposta del Dott. Antonio Maria Pasciuto alle accuse espresse sul già citato e infelice articolo apparso sul quotidiano Il Foglio.
Le Associazioni e Comitati tutti ringraziano, ma ringraziano soprattutto i tanti pazienti umiliati e offesi da affermazioni così superficiali e inesatte.
Dott. Pasciuto grazie a nome di tutti!
Egregio Direttore de “Il Foglio”,
le scrivo a proposito di uno scambio di opinioni tra il dott. Enrico Bucci ed il Coordinamento MCS, formato da Associazioni e Comitati di pazienti (di persone, di cittadini) affetti da MCS (Sensibilità Chimica Multipla).
Mi chiamo Antonio Maria Pasciuto, sono un medico, laureatosi più di 40 anni fa, specialista in Medicina Interna da più di 35 anni e (udite, udite!) esperto in “Medicina Ambientale Clinica” disciplina appresa circa 15 anni fa in Germania, a seguito di una formazione proposta e strutturata da Europaem (Accademia Europea di Medicina Ambientale; www.europaem.eu), e riconosciuta dall’Ordine dei Medici della Baviera. Io stesso sono membro del Consiglio Direttivo di Europaem, e sono presidente di Assimas (Associazione Italiana Medicina Ambiente e Salute; www.assimas.it).
Nella risposta al Coordinamento MCS il dott. Bucci dice tra l’altro:
” I pazienti convinti di soffrire di MCS soffrono - non solo della mancanza di trattamenti chiaramente efficaci, ma anche perché prede di pseudoscienziati e ciarlatani. Test diagnostici non dimostrati sono comuni, in particolare tra i fornitori di servizi sanitari alternativi e persino fra i medici, molti dei quali rivendicano una specializzazione in "medicina ambientale" o "ecologia clinica".
Il dott. Bucci probabilmente non sa (ignora) che:
- in Germania, già da anni esistono cattedre universitarie di Medicina Ambientale (“Umweltmedizin”) in città come ad esempio Berlino, Monaco
- il presidente onorario della Federazione degli Ordini dei Medici della Germania (l’Organismo che corrisponde alla nostra FNOMCeO), il prof.Ulrich Montgomery, già presidente dello stesso Organismo dal 2011 al 2019, ed attualmente anche membro del Consiglio Direttivo della Associazione Medica Mondiale (WMA), in un suo documento dell’ottobre 2017 affermava che: “……recenti studi internazionali mostrano un radicale aumento in tutto il mondo delle patologie dovute a cause ambientali. Ciò è chiaramente espresso in un articolo apparso sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet il 17 di ottobre del 2017……..Tali urgenti problemi mettono alla prova i sistemi sanitari, con gravi conseguenze economiche. Si richiede personale sanitario specializzato in tal senso………Per affrontare correttamente e risolvere tali problemi è necessario procedere ad una specifica formazione ed un appropriato trining……”. Allego il documento in oggetto, in inglese.
- la Medicina Ambientale Clinica si occupa di prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie che possono essere messe in correlazione con i cosiddetti “sovraccarichi ambientali” cui siamo sottoposti quotidianamente e pressoché in maniera continua, quali quelli dovuti ad insetticidi, pesticidi, solventi, formaldeide, coloranti, conservanti, metalli pesanti, ftalati, bisfenolo, materiali impiegati in odontoiatria, nanoparticelle, elettrosmog ed altro ancora. Le riviste scientifiche più accreditate a livello internazionale sono ormai piene di articoli e studi scientifici che dimostrano come questi agenti (da soli od in sinergia tra loro) possono provocare allergie; patologie respiratorie come l’asma; malattie neurologiche degenerative; disturbi funzionali quali ad esempio cefalea, alterazioni del ciclo mestruale, colon irritabile; patologie croniche a livello dell’apparato digerente, urinario, della cute; neoplasie e molto altro ancora. Purtroppo, per mancanza di opportuna formazione della classe medica, non si è ancora passati dalla fase di studio (riconoscimento del ruolo di tali fattori) a quella pratica (dimostrazione di quali agenti siano responsabili in ogni singolo paziente della patologia di cui soffre). A disposizione della classe medica sono attualmente a disposizione analisi di laboratorio ed altri tipi di indagine che sono in grado di fare chiarezza in tal senso, e di aiutare il medico a poter finalmente formulare una vera e propria diagnosi eziologica. Esistono ad esempio dei rilevatori di formaldeide per metterne in evidenza la presenza negli ambienti chiusi di questa sostanza già da tempo definita dalla IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) come sicuro cancerogeno, così come appositi terreni di coltura per scoprire se nell’aria che respiriamo in casa sono presenti delle muffe, in grado di causare effetti tossici e allergizzanti. Dovrebbe entrare nella pratica di routine di ogni medico che si occupa di malattie respiratorie e/o allergiche, la valutazione di un possibile inquinamento indoor dovuto a tali fonti, da verificare con i sistemi appena citati. Ciò che dovrebbe fare il medico, in presenza di praticamente tutte le patologie croniche, è un biomonitoraggio per verificare l’eventuale presenza di sostanze tossiche e nocive nell’organismo del paziente, oltre ad un monitoraggio ambientale.
- la risposta a moltissime domande in relazione a cosa avviene a livello biochimico nel corso della MCS (e di patologie analoghe quali la Fibromialgia, la Sindrome dell’Edificio Malato, la Sindrome da Stanchezza Cronica, la Elettrosensibilità, in quanto hanno origine simile) ci viene fornita da un importante testo scritto qualche anno fa da Martin Pall, professore emerito di biochimica della Washington State University, dal titolo: “Explaining unexplained illnesses”, ovvero “Come spiegare malattie inspiegabili”.
- Il dott. Bucci ignora altresì le seguenti considerazioni sulla MCS (tutte validate da studi scientifici, esperienza clinica di tanti colleghi e pubblicazioni internazionali):
- quando si parla di MCS si fa riferimento sostanzialmente ad una sintomatologia, riscontrabile in molti altri quadri morbosi: il presentarsi cioè di disturbi in seguito ad esposizione ad agenti esterni di tipo fisico, chimico, biologico;
- la MCS è multisistemica, i sintomi cioè possono interessare qualsiasi organo o apparato, e sono spesso aspecifici
- la MCS è multifattoriale, le cause che la determinano sono cioè molteplici. La patologia può manifestarsi in un paziente a seguito di un numero indefinito di cause, le quali possono differire completamente da quelle che determinano una sintomatologia analoga in altri pazienti.
- La stragrande maggioranza di tali cause sono riconducibili a quelli che ho chiamato in precedenza “sovraccarichi ambientali”, o “fattori ambientali”.
Come nel caso in cui un medico che si trovi difronte ad un paziente che presenti cefalea, o tosse, o dolori addominali, è necessariamente, doverosamente tenuto a ricercarne le cause (la cefalea dovuta ad un colpo di freddo non può certo essere trattata come la cefalea dovuta ad un meningioma...), così quando ci si trova difronte ad un paziente che manifesti “il sintomo MCS” (o il corredo di sintomi relativi ad un quadro di MCS) è tenuto ad investigare per ricercarne le cause.
E dato che queste sono, come dicevo prima, per la maggior parte di origine ambientale, si dovrà procedere ad un biomonitoraggio e ad un monitoraggio ambientale.
Il primo, grazie a moderne analisi di laboratorio ampiamente validate da innumerevoli studi scientifici e ricerche cliniche, ci consentirà di valutare se all’interno dell’organismo sono presenti sostanze tossiche/nocive in modo da poterle eliminare in maniera specifica; il secondo ci consentirà di valutare se soggiornando nel proprio ambiente abitativo, lavorativo, di svago, il paziente è esposto a carichi di tipo fisico, biologico, chimico, che possano contribuire a determinare tale forma morbosa.
Più che procedere a studi epidemiologici, che in tali casi hanno poco significato, o a classificazioni di tipo nosologico (anch’esse non porterebbero a nulla), si tratta semplicemente di andare a vedere, nelle riviste mediche più aggiornate ed indicizzate, quali possono essere i risvolti sulla salute di agenti quali ad esempio: insetticidi, pesticidi, solventi, formaldeide, VOC (sostanze volatili organiche), MVOC (sostanze microbiologiche volatili organiche), coloranti, conservanti, metalli pesanti, ftalati, bisfenolo, materiali impiegati in odontoiatria, nanoparticelle, elettrosmog e molto altro ancora, per rendersi conto che, oltre ad essere presenti con sempre maggiore “forza” nella vita di tutti noi, sono sicuramente in grado (a maggior ragione quando agiscono in sinergia tra loro) di determinare tutti i quadri clinici possibilmente ascrivibili alla MCS, ed a molte altre patologie croniche.
Naturalmente è utile talvolta procedere anche ad analisi di tipo genetico, per valutare ad esempio se il paziente, per cause ereditarie, non sia in grado di eliminare correttamente i carichi tossici cui viene esposto.
Per aiutare i pazienti affetti da MCS, ma anche dalle tante patologie ad essa correlate come ad esempio la Fibromialgia, la Sindrome da Stanchezza Cronica, la Sindrome dell’Edificio Malato, l’Elettrosensibilità, ma anche da tutte le patologie croniche e da molti disturbi funzionali (peraltro in grandissimo aumento), il medico non deve fare nient’altro che ricordarsi quali sono i suoi compiti precipui, quelli cioè di arrivare a formulare una diagnosi che non sia sintomatica, né descrittiva, ma una diagnosi eziologica (ricercando cioè a fondo le cause) in modo da procedere finalmente, e con maggiore possibilità di successo, ad una terapia causale.
- Altra asserzione del dott. Bucci: “Sintomi vaghi o "inspiegabili dal punto di vista medico" sono quindi una delle sfide terapeutiche più difficili.”
I sintomi sono “inspiegabili dal punto di vista medico” se il medico non ha una formazione in Medicina Ambientale Clinica e non sa ricercare le cause dove invece le dovrebbe/le deve cercare, ovvero in tutti i possibili “sovraccarichi ambientali” attraverso un monitoraggio ambientale ed un biomonitoraggio.
- Altra asserzione del dott. Bucci: “Questi professionisti attribuiscono i sintomi del paziente a una malattia che non esiste. Nonostante le affermazioni dei sostenitori, non esistono criteri diagnostici chiari per la MCS, a causa della mancanza di connessione tra l'esposizione a fattori chimici scatenanti e i sintomi riportati”
È sufficiente che il dott. Bucci si informi e verrà a sapere che: i criteri diagnostici chiari si basano sulla ipotesi prima, ricerca e successiva dimostrazione con apposite e validate indagini di laboratorio poi, delle varie cause che determinano tali patologie, appunto multifattoriali e le cui cause sono principalmente di origine ambientale.
Come si vede, quindi, il dott. Bucci ignora molte cose. Come del resto ognuno di noi ignora molte cose, (quelle cioè che fanno riferimento agli ambiti che non conosciamo, di cui non ci occupiamo). Il problema grave e serio non è tanto che il dott. Bucci sia ignorante a proposito ad esempio del tema relativo alla MCS ed a quello relativo alla Medicina Ambientale, quanto il fatto che, pur essendo ignorante in proposito, si prenda la licenza, la libertà di esprimere pareri al riguardo, ammantandoli con una sicumera che non ha nessun fondamento scientifico. In questo modo passa dall’ignoranza all’arroganza, aspetto sicuramente molto grave specialmente in quanto, oltre a denigrare medici ed operatori sanitari che con passione e desiderio di approfondimento scientifico si dedicano all’accoglienza, alla diagnosi ed alla cura di tali pazienti, si pone su un piano di assoluta mancanza di rispetto e considerazione verso persone che soffrono, cittadini che hanno diritto ad un’ idonea assistenza sanitaria, e che continuano a soffrire a causa dell’ignoranza e dell’arroganza di tante persone che mostrano un atteggiamento simile a quello che ha mostrato lui.
Europaem in Europa ed Assimas in Italia hanno formato centinaia di medici, la cui onorabilità, professionalità, serietà mi sento in dovere di difendere, visti i ruoli che rivesto in queste due Associazioni.
Spero che questa mia lettera possa avere la giusta e legittima divulgazione che merita in nome di ciò che viene definito come diritto di replica.
Sono naturalmente disponibile a qualsiasi confronto, dibattito, incontro che abbia lo scopo di fornire informazioni chiare, corrette, attendibili e fondate su concreti dati scientifici, nell’ottica di fornire un servizio ai cittadini in generale, ed ai cittadini ed alle persone che soffrono in particolare. In questo caso soprattutto a coloro (e sono moltissimi, e sono sempre di più proprio a causa di una dilagante ignoranza e di una inaccettabile arroganza) che sono affetti da MCS, Fibromialgia, Sindrome dell’Edificio Malato, Sindrome da Stanchezza Cronica, Elettrosensibilità.
Cordiali saluti
Dott. Antonio Maria Pasciuto
Specialista in Medicina Interna
Membro del Consiglio Direttivo di Europaem (www.europaem.eu)
Presidente di Assimas (www.assimas.it)
antox55@libero.it