Lettera All'Associazione Culturale Pediatri sulle profumazioni nocive

Sollecitati con grande interesse dalla lettura del libro “Bambini e inquinamento” Edizioni Junior a cura di Elena Uga, redatto dal gruppo di ricerca Pediatri per un Mondo Possibile di ACP (Associazione Culturale Pediatri) che tratta ovviamente argomenti relativi alla salute dei bambini con una attenzione particolare alle malattie ambiente-correlate, abbiamo ritenuto opportuno fornire un sostegno al già importante lavoro dei medici dell'ACP e del gruppo di lavoro Pediatri per un Mondo Possibile (PuMP) evidenziando loro l'aspetto, spesso trascurato nella sensibilità generale, delle fragranze di sintesi e i rischi sanitari ad esse collegati, inviando una lettera informativa firmata da varie associazioni e comitati di malati MCS

La Lettera

Spett. le Associazione Culturale Pediatri (ACP)

 

Le associazioni firmatarie, nate con l’intento di svolgere azioni di volontariato su tematiche ambientali e in particolare verso i malati di Sensibilità Chimica Multipla (MCS- Multiple Chemical Sensitivity), ringraziando per l’attenzione e per l’impegno a favore della tutela dei più piccoli, vorrebbero, con la presente, fornire un umile contributo sollecitato da alcune riflessioni relative a pratiche usuali che possono però nuocere proprio alla salute dei bambini. Pratiche di cui si parla poco e di cui c’è poca consapevolezza malgrado gli “allarmi” giunti ormai da diverse fonti. Parliamo ovviamente di inquinamento in tutte le sue manifestazioni, tema per il quale consideriamo meritevole l’impegno dell’Associazione Culturale Pediatri (ACP) e il gruppo di lavoro “Pediatri per un Mondo Possibile (PUMP) attraverso l’attività editoriale con le pubblicazioni su questo tema come “Inquinamento e salute dei bambini - Cosa c’è da sapere, cosa c’è da fare” e “Bambini e inquinamento - Una guida per genitori, insegnanti ed educatori “Edito nel 2023.

A tal proposito, volevamo porre l’attenzione su un aspetto dell’inquinamento poco considerato: le fragranze. Infatti purtroppo quello delle fragranze, è un problema sottovalutato considerando anche che tra le vie di esposizione, oltre la ingestione che rappresenta il 57,8%, quella inalatoria rappresenta il 13,9%, rispetto a quella oculare, 6,3% e a quella cutanea, 5,4% come dal rapporto ISTISAN 22/8.

L’uso spropositato di prodotti iperprofumati, di profumatori ambientali ecc.. può contribuire non solo all’inquinamento indoor, ma anche a quello oudoor perché questa pletora di sostanze profumate onnipresenti che hanno invaso il mercato, sono trasportate dalle persone e fuoriescono dalle case e dagli edifici. Pensiamo all’aria esterna nei centri urbani contaminata da fragranze appestanti che in condizioni atmosferiche ventose si estendono anche per un chilometro dalla fonte odorigena. Le asciugatrici per il bucato ad esempio sono in grado di contaminare un intero rione per ore ed ore. Vivere vicino a lavanderie e negozi che vendono prodotti per la pulizia personale e per la casa così come le profumerie,  significa respirare fragranze 24 ore al giorno. Ma pensiamo altresì alla contaminazione di cibi e bevande quando queste attività commerciali vengono poste accanto a locali dove si svolge attività di somministrazione anche all’aperto con occupazioni suolo pubblico autorizzate e non. 

Proviamo a riflettere sulle ripercussioni di questi super profumatori negli ambienti al chiuso, dentro alle case dove i capi vengono lavati, asciugati e stirati e poi amplifichiamo l’esposizione di questi odorigeni negli ambienti di cura e di studio frequentati dai bambini dove tutte queste superprofumazioni individuali esalano miscele di NMVOC (Composti Organici Volatili non Metanici). Parliamo quindi non soltanto di ambienti domestici, ma ad esempio degli asili nido e delle scuole dove i nostri bambini soggiornano per parecchie ore al giorno; parliamo di studi medici compresi quelli pediatrici dove spesso sono presenti diffusori di fragranze, per rendere l’aria più “gradevole”,  parliamo di ospedali, parliamo di uffici pubblici e anche alcuni negozi dove c’è poco ricircolo d’aria e dove vengono diffuse fragranze al fine di invogliare i clienti all’acquisto.  I media spingono i consumatori a risolvere il problema dei cattivi odori negli ambienti confinati coprendoli con profumazioni artificiali. Queste sostanze che siano di tipo tradizionale o green rilasciano una pletora di COV (Composti Organici Volatili) alcuni anche pericolosi per la salute e per l’ambiente e non migliorano la qualità dell’aria, anzi aggravano l’inquinamento interno ed esterno.

A nostro parere i bambini devono essere protetti dall’uso eccessivo delle fragranze considerando ad esempio che i neonati stazionano per lunghe ore nelle culle e quindi con il naso vicinissimo alla biancheria iperprofumata inalando così notevoli quantità di sostanze profumate e allergizzanti. La situazione poi peggiora notevolmente se in casa vengono utilizzati profumatori ambientali che altro non sono che sostanze prevalentemente di origine chimica che possono provocare sintomi respiratori come asma oppure reazioni di tipo allergico anche a livello dermatologico, per non parlare di colonie spruzzate sui loro abiti e ancora quello che i più piccoli respirano dagli indumenti degli adulti che li tengono in braccio.

La professoressa Anne Steinemann [1]- scienziata riconosciuta in ambito internazionale ed esperta mondiale di inquinanti ambientali, qualità dell'aria e relativi effetti sulla salute, sostiene che "i prodotti profumati stanno creando problemi di salute". "Tutti si stanno ammalando a causa di questi prodotti", dice la Steinemann. "Alcuni hanno effetti immediati, severi e disabilitanti. Ma l'effetto sulla salute può anche essere subdolo e insidioso e le persone possono non rendersi conto di essere state colpite se non quando è troppo tardi".

Sembra che nessuno abbia recepito il Vademecum informativo sull’inquinamento dell’aria indoor promosso dall’Istituto Superiore di Sanità.[2] Sull’opuscolo dal titolo “l’Aria della nostra casa come migliorarla?” nella pagina due leggiamo: “Il profumo è indicatore di pulizia? NO! Il pulito non ha odore! Non eccedere con l’uso di prodotti per la pulizia quali detergenti o detersivi, con deodoranti e diffusori di profumi, incensi e candele profumate. Per le pulizie quotidiane preferire l’utilizzo dell’aceto, bicarbonato di sodio. Utilizzare prodotti più aggressivi solo quando strettamente necessario (es. acido muriatico, candeggina, ammoniaca).”

La dottoressa Claudia Miller, allergologa e immunologa del Programma Hoffmann TILT presso l’UT Health San Antonio, [3] ha spiegato che le persone spesso non sono consapevoli dell'impatto delle fragranze, la maggior parte delle quali non esisteva fino a dopo la guerra mondiale, quando c’è stato l'aumento della produzione di prodotti per la cura personale profumati.

Premesso tutto questo, sosteniamo alcune delle iniziative a favore della prevenzione della salute soprattutto dei bambini. 

Tra queste di grande interesse è la relazione tra salute e inquinamento realizzata tramite il Programma Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM), costituito con il supporto finanziario del CCM-Ministero della Salute: “I primi 1000 giorni”.[4]

“La salute delle future generazioni, focalizzata sulla delicata finestra che va dal concepimento ai primi anni di vita del bambino, è al centro del dibattimento odierno. In particolare il Progetto Sorveglianza Bambini 0-2 anni- finalità, metodologia e risultati della Sperimentazione, - pone l’attenzione sull’ambiente a partire dal corpo della madre. Si sostiene infatti l’importanza di una alimentazione adeguata, di un corretto stile di vita che comprenda l’astenersi dall’uso di alcool e dal fumo, di un’adeguata attività fisica, dell’allattamento materno, alla stimolazione precoce al dialogo e alle attività cognitive ecc… indicando otto determinanti per lo sviluppo sano del bambino. Tuttavia anche l’inquinamento outdoor e indoor devono essere al centro dell’attenzione nella prevenzione di patologie soprattutto a carico dei soggetti più fragili compresi i bambini. Perfino la costituzione Italiana, con l’Articolo 32 e la modifica degli Articoli 9 e 41 tutela la salute e sancisce che la salute e l'ambiente sono paradigmi da tutelare da parte dell'economia, al pari della sicurezza, della libertà e della dignità umana. 

Inoltre quello che spesso non viene considerato è che è la somma di tutte le sostanze chimiche con le quali giornalmente veniamo in contatto che fa il veleno, così come ben specificato dalla recente tossicologia [5] [6] [7] [8] [9]

Così come c’è stata una regolamentazione riguardo la tutela dei non fumatori che nel tempo ha dato vita ad un quadro normativo che ha portato nel 1975 al divieto di fumare in determinati locali e sui mezzi di trasporto pubblico, e in alcuni luoghi, tra cui le corsie degli ospedali, le aule scolastiche, le sale d’attesa delle stazioni, i locali chiusi adibiti a pubblica riunione, i cinema, le sale da ballo; per poi arrivare al 1995 all’estensione del divieto ai locali destinati al ricevimento del pubblico per l’erogazione di servizi pubblici e utilizzati dalla pubblica amministrazione, dalle aziende pubbliche e dai privati esercenti servizi pubblici  e fino al 2003 con il divieto di fumo a tutti i locali chiusi (compresi i luoghi di lavoro privati o non aperti al pubblico, gli esercizi commerciali e di ristorazione, i luoghi di svago, palestre, centri sportivi, [10] occorrerebbe una regolamentazione analoga riguardo l’uso di fragranze soprattutto in ambiente sanitario a tutela preventiva della salute di tutti e delle persone disabili  a causa delle malattie ambientali. 

Per informare e sensibilizzare su questo tema, sarebbe utile una brochure che metta in risalto l’accessibilità a studi medici, alle cliniche, agli ospedali, agli ambulatori pubblici e privati,  evitando l’utilizzo di deodoranti per ambienti, candele e gli oli essenziali, compresi anche i diffusori di fragranze naturali; rimuovendo i diffusori di fragranze dai bagni e dalle apparecchiature HVAC (apparecchi riscaldamento, ventilazione e aria condizionata); evitando l’uso da parte del personale di profumi, dopobarba, lacche per capelli, prodotti profumati per il bucato e l'asciugatura. Usare solo disinfettanti per le mani senza profumo e utilizzare disinfettanti, prodotti per la pulizia e la lavanderia non profumati. Sarebbe preferibile inoltre non utilizzare luci fluorescenti, arieggiare i locali e controllare la presenza di muffe. Utile un percorso preferenziale, dedicato alle persone con diagnosi di malattia ambientale.

Perfino l’Istituto Superiore di Sanità evidenzia sul suo sito [11] afferma “che l'inquinamento dell’aria indoor e outdoor è il fattore di rischio ambientale più rilevante per la salute pubblica. Le attività di monitoraggio e ricerca sono indirizzate a identificare azioni efficaci per la riduzione dell'esposizione della popolazione e per il controllo delle sorgenti di emissione. Le principali criticità sanitarie sono rappresentate dall'inquinamento nelle aree urbane a causa dell'alta densità e numerosità della popolazione, mentre per gli ambienti indoor (abitazioni, uffici, scuole, ospedali, palestre, mezzi di trasporto, ecc) dall'alta esposizione dovuta all'elevato numero di ore giornaliere di permanenza della popolazione”. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), è “impegnato nello studio di queste problematiche e effettua anche valutazioni sanitarie a fini preventivi per le aree con presenza di impianti industriali. E in suo rapporto [12] e [13] si afferma che” l’espressione “indoor” è riferita agli ambienti di vita e di lavoro non industriali e, in particolare, a quelli adibiti a dimora, svago, lavoro e trasporto. Strutture comunitarie: scuole, ospedali, strutture sanitarie, biblioteche, alberghi, banche, caserme, ecc.; ambienti destinati ad attività ricreative e/o sociali: cinema, teatri, bar, ristoranti, negozi, strutture sportive, ecc; mezzi di trasporto pubblici e privati: taxi, auto, autobus, metropolitane, treni, aerei, navi, ecc. Il divieto di fumo è il mezzo più economico e più efficace per migliorare la qualità dell’aria negli ambienti chiusi e di conseguenza la salute, altre opzioni valide, ma più costose, sono il miglioramento dei sistemi di costruzione e di ventilazione, e un miglior monitoraggio degli edifici………”

Come ha scritto l’ISDE – Associazioni Medici per l’Ambiente in occasione del progetto “Aria Nova” 2021 [14]: “Ognuno di noi, può e deve adottare comportamenti virtuosi così da ridurre l’impatto sull’ambiente. Il comportamento individuale è altresì fondamentale per alleviare la morsa dell’inquinamento dell’aria che respiriamo”.

 

Quindi occorre a nostro avviso, partire dalla responsabilità di ognuno, anche dei medici, insegnanti, istituzioni associazioni ecc.. che devono informare e perché no, educare la popolazione a tutela soprattutto dei più fragili, adottando per primi quelle buone pratiche per prevenire disturbi futuri e quindi a tutela della salute di tutti.

A questo proposito, accanto a numerose pubblicazioni scientifiche in tutto il mondo, in Italia la dott.ssa Livia Pavanelli specialista in anestesia e rianimazione con Master in Medicina Ambientale tra l’altro relatrice al del convegno “Proteggiamo il loro futuro”, insieme a Donatella Stocchi, terapista della riabilitazione, e attivista per i pazienti affetti da Sensibilità Chimica Multipla (MCS - Multiple Chemical Sensitivity), Nell’articolo pubblicato su Il Cesalpino 58/2023 [15]· Ambiente e salute dal titolo L’inquinamento “piacevole” (Il contributo dei profumi all’inquinamento ambientale e alle malattie da inquinamento) “Pleasant” pollution (The role of fragrances in environmental pollution and pollution-related disease richiamano l’attenzione sul problema, sottostimato, dell’inquinamento dovuto all’uso crescente e incontrollato delle fragranze. “I cosiddetti “composti di fragranza” sono ormai incorporati in quasi tutti i prodotti per la pulizia, per l’igiene personale, nei cosmetici e in molti oggetti di uso comune. La loro concentrazione è di solito bassa all’esterno, ma in molti spazi interni raggiunge livelli molto elevati, in grado da danneggiare gravemente e in più modi la salute umana e perfino di peggiorare la qualità dell’aria esterna.”

Bisognerebbe forse invocare il principio di precauzione citato nell’articolo 191 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (UE). “Il suo scopo è garantire un alto livello di protezione dell’ambiente grazie a delle prese di posizione preventive in caso di rischio. Tuttavia, nella pratica, il campo di applicazione del principio è molto più vasto e si estende anche alla politica dei consumatori, alla legislazione europea sugli alimenti, alla salute umana, animale e vegetale.” [16]

Concludendo quindi, ben vengano le pubblicazioni sull’argomento a tutela dei bambini e chiediamo ai pediatri di essere loro stessi promotori delle corrette azioni da intraprendere per la prevenzione e della adeguata informazione circa tutte le fonti, fragranze comprese,  che possono provocare potenziali danni all’inquinamento outdoor e indoor, attraverso campagne di sensibilizzazione che possano portare alla consapevolezza su cosa ognuno di noi, genitori e tutti coloro che accolgono i bambini, dalle scuole, agli ambulatori, agli ospedali, alle ludoteche ecc.  possono fare per salvaguardare la salute dei più piccoli.

Si ringrazia per l’attenzione.

Sottoscritto dalle seguenti Associazioni/Comitati

  • Comitato Oltre la MCS
  • Associazione Umbria MCS 
  • CFU-Italia 
  • Comitato Toscano MCS 
  • Associazione AMICA 
  • Associazione Nazionale per il Riconoscimento della Sensibilità Chimica Multipla (MCS) 
  • Associazione A.N.A.S.I.N.T.A 
  • Comitato Veneto Sensibilità Chimica Multipla 
  • Associazione Malati Ambientali 
  • Dottoressa Annunziata Patrizia Difonte 

 

 

Bibliografia e Sitografia

[1] Prof. Anne Steinemann: http://www.drsteinemann.com Per i suoi siti web universitari, visitare: https://www.findanexpert.unimelb.edu.au/display/person709828 https://reaearch.jcu.edu.au/portfolio/anne.steinemann

[2] https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_330_allegato.pdf  

3]  Il team del programma Hoffman presso Ut Health San Antonio che si occupa di T.I.L.T. https://tiltresearch.org/2022/06/27/article-of-interest-the-surprising-reason-perfume-prices-are-skyrocketing/?fbclid=IwAR05uHgYi4_PsKCW7jrlXisO7A7rwnT304WiEmQ9GDjxId7jejqH5AtdHp8

[4] https://www.salute.gov.it/portale/saluteBambinoAdolescente/dettaglioContenutiSaluteBambinoAdolescente.jsp?id=5692&area=saluteBambino&menu=azioni

(5) Sturla SJ, Boobis AR, FitzGerald RE, Hoeng J, Kavlock RJ, Schirmer K, Whelan M, Wilks MF, Peitsch MC. Systems toxicology: from basic research to risk assessment. Chem Res Toxicol. 2014 Mar 17;27(3):314-29. 

(6) Talavera K, Startek JB, Alvarez-Collazo J, Boonen B, Alpizar YA, Sanchez A, et al. Mammalian Transient Receptor Potential TRPA1 Channels: From Structure to Disease. Physiol Rev. 2020 Apr 1;100(2):725–803. 

(7) Molot, J., 2013. 12,000 Canaries Can’t Be Wrong. Establishing the New Era of Environmental Medicine. EnviroHealth Publications, Canada.

[8] https://www.oltrelamcs.org/2022/03/12/%C3%A8-la-dose-che-fa-il-veleno/ 

[9] https://aseq-ehaq.ca/en/toxicology-its-not-just-the-dose-that-makes-the-poison/ 

[10] (https://www.salute.gov.it/portale/fumo/dettaglioContenutiFumo.jsp?lingua=italiano&id=5587&area=fumo&menu=vuoto 

[11] https://www.iss.it/inquinamento-atmosferico-e-indoor 

[12] https://www.iss.it/documents/20126/45616/15_4_web.pdf/042f5947-b736-a9d0-3be7-bf32789f7565?t=1581095454218 

[13] https://www.iss.it/documents/20126/526076/G_Settimo_Qualita_aria_negli_ambienti_confinati_aspetti_tecnici_e_legislativi.pdf/9d1a7e86-2dec-1e31-1f0e-caae662d82a0?t=1576435605471 

[14] https://www.ordine-medici-firenze.it/formazione/documenti/progetto-aria-nova 

[15] Lina Pavanelli, Donatella Stocchi articolo del Il Cesalpino 58/2023 · Ambiente e salute dal titolo L’inquinamento “piacevole” (Il contributo dei profumi all’inquinamento ambientale e alle malattie da inquinamento) “Pleasant” pollution (The role of fragrances in environmental pollution and pollution-related disease)  https://s8cc80ff8e44e3989.jimcontent.com/download/version/1688571951/module/12096852493/name/Il%20Cesalpino%20n%2058%20anno%202023.pdf 

[16] https://eur-lex.europa.eu/IT/legal-content/summary/the-precautionary-principle.html 


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