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Finalmente: pubblicato il Consenso Italiano sulla Sensibilità Chimica Multipla (MCS)

Finalmente è arrivato. L’aspettavamo da tanto, troppo tempo. Aspettavamo una risposta a tutti coloro e a tutte le istituzioni che hanno da sempre avanzato dubbi, lanciato illazioni contro una delle patologie ambientali del nostro secolo, la Sensibilità Chimica Multipla (MCS). Continuiamo a chiamarla così malgrado forse sarebbe più opportuno chiamarla TILT ossia Toxicant-Induced Loss Tolerance, (perdita di tolleranza indotta da sostanze tossiche) per indicare sintomi multisistemici e intolleranze a piccole quantità di sostanze chimiche, alimenti e farmaci strutturalmente non correlati ma che innescano una vasta gamma di sintomi che aumentano con l'esposizione. E quindi si potrebbe anche chiamare semplicemente Intolleranza agli xenobiotici ambientali ma probabilmente questa definizione poco piace perché in contrasto con gli interessi industriali e di marketing. Ma per tornare al vero tema dell’articolo, finalmente nel 2019 è stato redatto il  “Consenso Italiano sulla Sensibilità Chimica Multipla (MCS)”- Documento di consenso e linee guida sulla Sensibilità Chimica Multipla (MCS) del Gruppo di Studio Italiano sulla MCS, successivamente pubblicato nel 2021 sulla prestigiosa rivista scientifica International Journal Environmental Research and Public Health con il titolo “Italian Expert Consensus on Clinical and Therapeutic Management of Multiple Chemical Sensitivity (MCS)”. Gli illustri medici e ricercatori che hanno discusso, elaborato e redatto il Consenso Italiano sono: il Prof. Paolo Pigatto; il Prof. Marco Alessandrini, la Prof.ssa Daniela Caccamo, il Dott. Andrea Cormano, il  Dott. Gianpaolo Guzzi, il Prof. Andrea Mazzatenta, il Dott. Alessandro Micarelli, , la Prof.ssa Alba Piroli, , il Prof. Ottaviano Tapparo; il dott. Alberto Migliore.  Nella pubblicazione compaiono anche il dott. Giovanni Damiani a cui va il merito dell’editing per la pubblicazione, e la dott.ssa Margherita Bianca. Il Consenso è stato organizzato e seguito in tutto il suo iter, dall’Associazione AMICA che ringraziamo per il grande lavoro svolto. Riunire alcuni dei maggiori conoscitori della patologia, coordinarli e supportarli, sicuramente è stato compito gravoso ma ricambiato dai risultati ottenuti: si resta in attesa solo della discussione in commissione LEA per inserire la MCS  nell’elenco delle malattie riconosciute dal SSN. 

Il documento sottoscritto da associazioni e comitati, medici, psicologi, biologi, personale sanitario, farmacisti e chimici nel 2019, rappresenta il sostegno e la conferma a quanto già dichiarato con la Risoluzione di Roma del 2015. Infatti Il 15 gennaio 2015 è stata sottoscritta da medici e ricercatori, la Risoluzione di Roma, un Consenso sulle terapie e le strategie di prevenzione sulla MCS, da medici e scienziati italiani ed internazionali in cui si dichiara che “La MCS è una malattia fisiologica caratterizzata da sensibilità chimica e dalla presenza di sintomi in diversi sistemi d'organo. Nella MCS avvengono diversi cambiamenti fisiologici, tra cui lo stress ossidativo/nitrosativo, l'infiammazione cronica, disfunzioni immunologiche e neurologiche. Non ci sono prove di un'origine psichiatrica di questa malattia. Ai pazienti con MCS devono essere forniti speciali protocolli di ospedalizzazione. La MCS richiede un approccio di cura multidisciplinare che è utile anche per la gestione di altre malattie croniche legate all'ambiente - come il diabete di tipo II e le malattie cardiovascolari - e le malattie neurodegenerative - come l'Alzheimer, il Parkinson e la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Le strutture di assistenza sanitaria devono collaborare con i servizi sociali per aiutare i pazienti con MCS ad ottenere una opportuna e adeguata riabilitazione. Come parte del trattamento, gli individui affetti da MCS devono evitare le sostanze chimiche e ciò, a sua volta, richiede un'adeguata sistemazione sul posto di lavoro e nell'ambiente domestico.”

Con il Consenso del 2019 si afferma indiscutibilmente l’esistenza della Sensibilità Chimica Multipla, evidenziandone le cause, il percorso diagnostico, la gestione del paziente e soprattutto le linee da seguire in caso  di trasporto in ambulanza e di ricovero ospedaliero. Un documento di enorme importanza per la cura del paziente che spesso si trova in difficoltà. Si dichiara quindi che la malattia va trattata con un approccio multidisciplinare che prenda in considerazione valutazioni specialistiche: immunologica, allergologica, otorinolaringoiatrica, neurologica, odontoiatrica, endocrinologica, cardiologica, reumatologica e genetica. Si rende poi necessaria una valutazione ambientale non solo dell’ambiente domestico ma anche del luogo di lavoro. Inoltre si fa presente l’importanza di una valutazione metabolica in quanto “da varie ricerche sono emerse delle alterazioni statisticamente significative di alcuni biomarcatori dello stress ossidativo così come  alterazioni dei geni coinvolti nel metabolismo delle sostanze xenobiotiche come farmaci, tossine naturali e ambientali e che a loro volta potrebbero determinare disordini metabolici e accumulo delle sostanze tossiche con un aumento dello stress ossidativo”. Lo screening dei polimorfismi legato alla MCS con il Profilo Integrato Farmaci anche se considerato esame complementare e non diagnostico sulla pubblicazione, a nostro avviso è fondamentale non solo in situazioni di emergenza, ma anche ad esempio in caso di intervento chirurgico programmato o di ulteriori patologie in corso che necessitano di cure farmacologiche.

In linea con le neuroscienze, si conferma che i meccanismi di neuroplasticità possono influenzare la sintomatologia della MCS con alterazioni del Sistema Limbico. Senza entrare specificatamente in merito ad un argomento così complesso, possiamo dire che il Sistema Limbico, costituito da strutture cerebrali e circuiti neuronali, rappresenta la parte più profonda e antica del cervello svolgendo funzioni fondamentali per la conservazione della specie. Il continuo stress, provoca una iperreattività del Sistema Limbico e in particolare dell’Amigdala e questo può causare danni all’organismo. Studi recenti sul Sistema Nervoso, dimostrano che è possibile diminuire questo stato, attraverso l’impiego di programmi che utilizzano diversi esercizi e diverse pratiche riabilitative. Alcuni di questi metodi, Programma Gupta e DNRS© ad esempio, promettono una piena guarigione: sicuramente essi, così come la meditazione, la Mindfulness, il Qi Gong, per citare solo alcune tecniche già ampiamente impiegate per il raggiungimento del benessere psico-fisico, possono rappresentare uno strumento di aiuto, utile per affrontare e gestire la malattia e non solo per patologie come MCS, FM, CFS e EHS ma anche per malattie oncologiche e malattie croniche per esempio, ma di certo non possono essere considerati  metodi di totale guarigione soprattutto per una  malattia cronica come la MCS, dovuta ad esposizioni ambientali.

Per quanto concerne l’incidenza della MCS in Italia, c’è molta confusione soprattutto tra i malati, se trattasi di malattia rara oppure no anche perché da una parte si afferma che non ci sono dati epidemiologici, dall’altra si stima una percentuale tra il 0,5-6,5%. Ricordiamo che si parla di malattia rara almeno per l’Unione Europea, quando si riscontrano 5 casi su 10.000 persone (gli altri paesi come l’America, adottano altre percentuali). La confusione nasce sicuramente dal passato riconoscimento della MCS come malattia rara, gestito in autonomia da alcune Regioni Italiane che poi però, sono ritornate sui loro passi. Non è tutt’ora ancora chiaro, da dove provengano questi dati: sembrerebbero provenire dai centri di riferimento nazionali, primo fra tutti il centro del Policlinico Umberto I di Roma dove però sembrerebbe non siano più disponibili, oppure  forniti da una qualche associazione non ben definita come riportato nei vari convegni senza alcuna specifica, così come non è chiaro come mai alcune Regioni a basso indice demografico, abbiano un numero maggiore di casi rispetto ad aree del nostro territorio, altamente inquinate e ad alta incidenza di popolazione. Non ha senso poi soffermarsi sulla prevalenza autoriferita perché non si tratta di diagnosi accertate. Il dibattito si sta accendendo in questi giorni, a seguito dell’approvazione al Senato del  Testo Unico sulle malattie rare del 3 novembre 2021. Il testo, come sostiene il sottosegretario alla salute Dott. Sileri, "finalmente segna una cornice normativa di riferimento importante, per garantire equità dei percorsi di cura per i malati rari e sostegno adeguato alla ricerca sulle malattie rare e sui farmaci orfani". Ma la MCS, non è rara e quindi non è presente nell’elenco.

 

Tornando al Consenso, sicuramente per motivi di editing, il testo della pubblicazione è ridotto e differisce in alcuni punti dalla stesura del  documento originario: ad  esempio, la parte riguardante la terapia non riporta l’utilizzo di alcuni ausili utili come la sauna e la camera iperbarica ma introduce il purificatore d’aria. Mancano poi alcuni riferimenti nutrizionali e all’aumento dell’istamina. Se qualcuno si chiede se si poteva fare di più o se si poteva fare meglio, la risposta è nelle difficoltà che in corso d’opera si possono presentare, nell’impegno comune di medici e ricercatori impegnati già nello svolgimento della loro professione; nella difficoltà degli incontri soprattutto durante la pandemia da Covid-19, nella complessità nel gestire l’enorme lavoro di ricerca bibliografica, nelle regole di editing ecc...

Concludendo, il Consenso Italiano sulla MCS, rappresenta un punto di partenza affinché i malati possano essere trattati dal punto di vista diagnostico, terapeutico e assistenziale, con delle linee guida nazionali ben definite che tengano conto di tutti gli aspetti della patologia; un documento da far conoscere ai medici, prima di tutto ai medici di famiglia, agli operatori sanitari e a tutti coloro che si occupano di assistenza alla persona. Un documento che afferma senza ombra di dubbio che la Sensibilità Chimica Multipla esiste e che quindi deve essere inserita nei LEA, Livelli Essenziali di Assistenza. Restiamo in attesa di sviluppi della Commissione preposta alla discussione che dovrà sicuramente tener conto del Consenso Italiano sulla MCS.


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